E’ ufficiale la notizia che il Tar del Lazio ha sospeso, almeno fino al 24 ottobre (data fissata per l’udienza in merito), il decreto del governo che prevedeva l’interruzione della vendita di “composizioni ad uso orale” di CBD.
A livello globale, la molecola del CBD è ampiamente riconosciuta come sicura e priva di accertati rischi per la salute dall’OMS e dalle Nazioni Unite oltre che dalla Commissione Europea. Il decreto era entrato in vigore il 7 agosto scorso e contemplava norme alquanto restrittive rispetto a tali prodotti, impedendone il libero commercio in Italia.
L’effetto dell’entrata in vigore del decreto aveva infatti da subito fatto scattare controlli e accertamenti, non senza danneggiare operatori e commercianti del settore.
L’associazione ICI (Imprenditori Canapa Italia) in collaborazione con altre dl settore, aveva subito contestato la decisione del governo di inserire il CBD nella lista delle sostanze stupefacenti o psicotrope, presentando un ricorso che è stato accolto dal Tar; l’udienza è dunque rimandata al 24 ottobre. Fino a quella data i prodotti potranno essere regolarmente venduti.
Ricordiamo che il cannabidiolo (CBD) è una delle sostanze presenti nella pianta di canapa, è priva di effetti psicotropi a differenza del THC, e il suo uso e commercio è assolutamente legale in molti paesi fra cui Spagna, Germania, Croazia, Irlanda, Grecia per nominarne alcuni.
Ci auspichiamo che la decisione in merito passi al vaglio del Consiglio Superiore della Sanità, e che l’argomento sarà affrontato da un punto di vista scientifico e giuridico che non vada in contrasto con la linea di altri paesi che hanno adottato la legalizzazione.
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