Finalmente una buona notizia!
L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) conferma la sua opinione in merito ai cannabinoidi contenuti nella cannabis terapeutica: il cannabidiolo (CBD), composto non psicoattivo della marijuana medica, non comporta rischi di dipendenza e non causa cambiamenti dell’umore o del comportamento. La notizia è molto importante considerando che vi sono ancora professionisti scettici sul reale rapporto rischi-benefici di questa sostanza.
Precisiamo che il termine cannabis terapeutica o marijuana medica, prima riferito a quella con alte concentrazioni di THC, venduta nelle farmacie dietro prescrizione e controllo medico, ora viene maggiormente attribuito alla cannabis con CBD, ovvero la cannabis light legale, quella venduta in Italia ad uso tecnico, quindi non destinata al consumo.
L’OMS ricorda che ogni paese può decidere liberamente in merito alla legalità o meno di questa sostanza ma il suo parere autorevole potrebbe cambiare decisamente gli scenari in tutto il mondo e accelerare quel processo di riconoscimento che la cannabis sembra proprio meritare.
Purtroppo in Italia in ministro Fontana decide di mettere una pietra sopra alla legalizzazione almeno nell’attuale legislatura, lasciando la legge così com’è, ovvero contorta.
Referenze e spunti per approfondire:
https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/26022-cannabis-oms