Finalmente un’altra conferma dell’OMS che riconosce ufficialmente le proprietà mediche e terapeutiche della cannabis.
Dopo Giugno dello scorso anno in cui l’Organismo Mondiale della Sanità si era già pronunciato in favore di una maggiore apertura nei confronti della cannabis e in particolare del più recentemente scoperto CBD (cannabidiolo) eliminandolo dalle sostanze stupefacenti, il passo compiuto la scorsa settimana è davvero storico.
L’OMS, l’unico organismo incaricato di farlo, dopo un’attenta ricerca e valutazione degli studi e delle prove disponibili, raccomanda ai governi e agli organismi internazionali di eliminare la cannabis e derivati dall’elenco IV della Convenzione unica sugli stupefacenti. Nel 1961, queste sostanze erano state inserite nella Tabella IV della Convenzione Unica che contiene gli stupefacenti considerati particolarmente pericolosi e senza alcuna importanza terapeutica.
Queste raccomandazioni scientifiche sostengono il valore terapeutico e le riconosciute applicazioni mediche dei cannabinoidi. Il buon esito delle prove raccolte, reintegra nella farmacopea la cannabis e i cannabinoidi.
“Prese insieme, le raccomandazioni, se adottate, rappresenterebbero un riconoscimento formale del fatto che gli organismi di governo del mondo si siano effettivamente sbagliati sui danni e sui benefici terapeutici della marijuana per decenni. La nuova posizione dell’OMS arriva in un momento in cui un numero crescente di paesi si sta muovendo per riformare le proprie politiche sulla cannabis. In quanto tale, uno spostamento all’ONU potrebbe incoraggiare altre nazioni a ridimensionare o abrogare le loro leggi proibizionistiche, anche se la legalizzazione per ragioni non mediche o non scientifiche violerebbe ancora tecnicamente le convenzioni globali.
La bella notizia è che 53 Paesi delle Nazioni Unite ora devono approvare queste raccomandazioni dell’OMS, modificando gli effetti della Convenzione con un semplice voto a maggioranza.” (Cit. articolo di Mario Catania/http://www.cannabisterapeutica.info/2019 )
“La decisione da parte dell’OMS rappresenta una vittoria dell’evidenza scientifica sulla politica dello struzzo praticata da tutto il mondo da oltre mezzo secolo. Una revisione radicale delle tabelle internazionali sarebbe un passo nella direzione di politiche di buon senso che tengono di conto il progresso scientifico nonché le buone pratiche di riduzione dei danni (spesso penali) imposti da decenni di proibizionismo.” (Cit. articolo di Ass. Luca Coscioni/01.02.2019/https://www.associazionelucacoscioni.it )
Ci si aspettava che la Commissione delle Nazioni Unite prendesse in considerazione la possibilità di riclassificare la cannabis a Marzo 2019 durante la sua riunione annuale. Purtroppo le prove scientifiche fornite dall’OMS solo ora, potrebbero far allontanare la decisione finale dell’ONU al 2020, lasciando maggior tempo per il riesame ai Paesi partecipanti.